r2205


Ebbene sì, le vostre preghiere, a mio avviso maledizioni, si sono esaudite. Sono di nuovo su un treno, e visto che non voglio farmi mancare niente, sono su un treno bestiame. La ragione è presto detta. Mi aspetta un weekend fuori porta e non posso permettermi di usare la macchina visto quanto costa la benzina, o di prendere un treno normale, quello che sti zotici di trenitalia chiamano altavelocità.

La cosa positiva è che tutti i soldi risparmiati li metterò da parte per bere. Volevo dire per pagare le tasse. Sono proprio fortunato, ho avuto una splendida idea a diventare libero professionista.

Dicevamo. Quindi questa amena occasione mi consente di raccontarvi questo viaggio della speranza.

0re 18.14
Come sempre arrivo scapicollandomi in stazione, e rigorosamente senza biglietto. Ricordiamoci che noi poveri pezzenti che prendiamo il regionale non possiamo comprare i biglietti sul web. Attendo il mio turno, una prova a passarmi davanti, le rispondo in tedesco e faccio il mio biglietto

Ore 18.14 e 55 secondi
Corro come una gazzella barbuta tra la gente che non sa, che non vede il mio dolore verso il treno merci. I primi 87 vagoni hanno già la fila di persone in piedi, io vorrei bestemmiare ma mi ricordo che:

-non è elegante
-sono buddista

Quindi mi quieto e so che un posto lo troverò. E così è stato.

Ore 18.16
Mi siedo e dopo la corsa, ricomincio a respirare e guardo i miei compagni di viaggio. Sono dei filippini tanto carini. E tanto affamati, hanno una busta del Burger King con 400 panini e addirittura un magnum. Mi parte la salivazione come ai cani. Di professione modello, conto quanti minuti di corsa ci sono in quei panini: più o meno una legislatura. Le gote rotonde della ragazza mi fanno pensare ad Doraemon, a quando l’ho abbracciato a Tokyo e che ci devo tornare. Amore fai le valigie.
Il consorte di Doraemon invece ha uno squarcio sul naso e gioca ad Angry Birds. Se non abbassa il volume gli spacco l’iPad in mille pezzi, così può nutrirci gli uccellini.

Ore 18.26
Siamo a Lambrate, che una leggenda metropolitana e qualcuno che dorme spesso da me continuano a dirmi essere ancora Milano. Che bizzarro. Abbiamo già 5 minuti di ritardo, per sicurezza, evidentemente per controllare che avessimo ancora le ruote ci siamo fermati sul ponte di via padova.
Qui entrano un sacco di persone, che si accomodano nei nuovi posti pro-drenaggio di Trenitalia: i posti in piedi. Ovviamente loro pagano come noi seduti, e invece di essere contenti che hanno servizio in più pure paiono scocciati.

Ore 18.27
E’ proprio un treno sportivo. Mentre quei culoni (big ass + big luck) fanno gli esercizi per la prova costume, io non posso essere da meno. E nonostante mi sia allenato anche stamattina (crisi dei 30, in onda dai 27) pratico uno sport non da tutti, che si può fare ovunque. Il rimbalzing aziendale. Come è noto ai più, nelle aziende o big companies, il venerdì arriva sempre una o 27 (mai una via di mezzo) mail di scarichescions, una disciplina olimpica in cui i senior scaricano pesi (si va sulla tonnellata) ai junior. A mio avviso disciplina illegale, mi ritrovo scegliere: mi incazzo e mi faccio arricciare ancora di più i capelli, oppure pratico questa nuova disciplina che mi ha insegnato la Regina Madre, colei che mi ha fatto entrare in azienda. Il Rimbalzing. E’ un’astuta pratica che prevede un giocatore scorretto, esperto di scarichescion, che ci prova a rendere impossibile il weekend con domande chiuse al malcapitato junior. E dove sta la difficoltà? Non serve fare la ruota mentre si risponde alla mail, anche se dà più punti e io sto imparando a farla perché gioco per vincere. Il trucco è rispondere con domande aperte (io ne ho messe 3), una bella incensata modello richiesta parere, e un allegato. Se è un word e non un pdf, quindi con delle modifiche da rivedere e da vidimare, si ha un bonus di 100 punti. Che io ho preso. Quindi grazie Regina Madre per l’insegnamento, un’ora di rimbalzing via mail e ora il mio weekend è blindato.

Ore 20.00
A Parma entrano le sosia non autorizzate di Paola e Chiara. Per farlo capire subito a tutti, si lanciano in un unplugged a voce alta di canzoni che io ancora non ho riconosciuto. Credo di aver percepito delle note di Rihanna, la regina delle tamarre. Paola o Chiara ammette di non essere ferratissima in inglese. Credo ci sia anche un piccolo problema di intonazione, vocalità, tempo, ritmo, fiatella, capelli olio cuore, topexan scaduto e una sospetta candida.

Ore 20.03
Mi ero dimenticato di dirvi che a Piacenza (o era Fidenza) la lezione di dimagrimento in piedi finisce e tutti scendono. Evidentemente la prova costume si può superare stando in piedi 100km. Ma poi, italiani amanti delle copertine dei giornali da 50 centesimi, di che vi preoccupate? La prova costme sarà superata da tutti. Perché a giugno, il tax month saremmo tutti ridotti in mutande, senza dubbi.

Ore 20.07
E arrivò lui. Il tronista del minibar. Se si chiama così. Del treno bar forse. Vabbè chissenefrega anche.  Trascina il carrello camminando all’indietro, in modo da essere sicuro di non incontrare lo sgaudo di qualche potenziale cliente, offrendo in cambio una veduta su capelli raccolti a cipollotto, che fa sempre elegante. Per non intercorrere poi nel rischio di incrociare lo sguardo nonostante la camminata all’indietro, ci esibisce un occhiale modello Sandra Mondaini, chic che non impegna.

Ore 20.10
Gruppo di sedili vicino al mio. O sarebbe meglio dire stallo. Ci sono due vecchi (m+f), un ragazzo e un ragazzo pakistano. La signora è stizzita dal pakistanino che parla al telefono dicendo  “Eh guesht ch’a parl tutt’viacc e n si capisc” Signora, almeno lui è straniero. Lui si alza e continua a parlare in un altro sedile. Lei sorride, beota e contenta.

Ore 20.30
Molliamo vecchia e marito a Modena, acquisiamo però le Destiny’s Child dominicane. Una è truccata da arrabbiata, anche se non lo sembra. Mi piac el’idea, solo che la vedrei più da lunedì amttina che da venerdì sera.

Ore 20.42
La cecagna e il calo di zuccheri regnano sovrani nella carrozza. SI ferma a Samoggia. Nessuno scende, nessuno sale, ma per sicurezza noi si sta fermi. Mi sono grattato un occhio. Con le mani sporche di treno. Tempo di arrivare a Bologna sarò come Cesara Buonamici.

Ore 20.51
La Destiny’s arrabbiata schiocca le dita style ghetto sista, garantendosi amore e stima del sottoscritto da dovunquesiamotantoètuttobuio a Bologna

Ore 20.53
Vedo uno svincolo di autostrada, sembra che ci si stia avvicinado, prima dell’orario venduto, alla meta. Nel dubbio ci fermiamo. E se scendessi a fare l’autostop?

Ore 20.59
Per sicurezza di arrivare in ritardo siamo ancora fermi.

Ore 21.02
Vedo Bologna. Da quanti giorni sono su questo treno? Chi c’è al governo? Sono tornate le lire? E’ vero che silvio è diventato papa?

Ore 21.05
La civiltà è sempre più vicina, i filippini davanti a me si alzano e Doraemon dice al fidanzato: More metiti giaka.
Che carini.
Da questo orrendo regionale è tutto. Buona serata e buon weekend. Ci sentiamo domenica con la telecroncaa firenze-milano

8 pensieri su “r2205

  1. Reblogged this on Io viaggio in treno… purtroppo and commented:
    Tecnicamente il viaggio descritto è avvenuto su un regionale veloce, ma non tutti possiamo avere la stessa pignoleria dei “temibili blogger pendolari” e perdoniamo. Però è interessante il concetto di regionale veloce che Trenitalia applica ai suoi interregionali. Che cosa avrebbero di veloce, a parte la velocità con cui ti fanno desiderare di non esservi mai salito?

  2. “Nel dubbio ci fermiamo”. grazie. questa è la sintesi estrema della deontologia professionale di TreniTaglia. 🙂 ogni capotreno dovrebbe averlo marchiato a fuoco sulla fronte.

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